Storia delle schede italiane (3): le Fasce Orarie

In occasione del Salone dell’Automobile di Torino del 1987, tenutosi nel mese di aprile presso il Palazzo delle Esposizioni, sono vendute al pubblico sei nuove carte telefoniche sperimentali, tre da 5000 e tre da 10.000 lire, che rappresentano un’evoluzione della tecnologia Urmet già utilizzata per la serie “rossa”. Il lato A presenta la banda magnetica posta orizzontalmente come nelle “rosse”, ma di altezza maggiorata. Compaiono anche la nuova scritta “Carta telefonica” in nero su fondo azzurro e, per la prima volta, il concetto di validità limitata nel tempo della carta, rappresentato dalla dicitura “Validità giugno 87”. Mentre il lato A è uguale per tutte le sei carte (tranne, ovviamente, che per il valore facciale), sul lato B vengono propagandati vari servizi offerti da Sip, quali la sveglia (114), le ultime notizie Rai (190), le chiamate urgenti (197), la percorribilità delle strade (194) e le previsioni meteorologiche (1911). L’ultima delle sei carte mostra invece un diagramma con il costo delle telefonate durante le diverse ore della giornata e durante i diversi giorni della settimana; sono le cosiddette Fasce orarie. I responsabili Sip, alla ricerca di un’idea per illustrare il lato B della nuova serie ordinaria, che avrebbe sostituito la serie “rossa”, scelgono proprio quest’ultimo soggetto: le Fasce orarie, che accompagneranno gli italiani per più di sette anni, dalla metà, circa, del 1987 fino al 30 giugno 1994 con due emissioni per l’Alto Adige.

Le prime Fasce orarie, diciamo non sperimentali, hanno validità 31.12.89, e sono dotate della scritta aggiuntiva “Servizi 1” sul lato B. Se ne possono catalogare 4 tipi diversi, o 6 se consideriamo anche la numerazione dei lotti. Si trovano comunque quasi sempre non magnetizzate.

Un altro gruppo di Fasce orarie con scadenza 31.12.89, quelle della serie cosiddetta ABCD, è costituito da 8 carte, 4 da 5000 e 4 da 10.000 lire. In queste schede la numerazione (OCR) è preceduta dalle lettere A, B, C, D. Sono spesso non magnetizzate e di abbastanza facile reperibilità. La scadenza 31.12.89 compare su altre 10 carte (2 delle quali per l’Alto Adige), 4 stampate da Mantegazza e 6 da Pikappa: queste ultime sono quasi tutte abbastanza rare. Le Fasce orarie con la nuova scadenza 30.06.90 includono tre pezzi che rappresentano i valori chiave di tutta la serie; sono le tre carte emesse dalla Technicard System, due da 5000 lire e una da 10.000; particolarmente rare (e quotate), croce e delizia dei collezionisti che, non conoscendole con precisione, spesso le confondono con le successive della Technicard Polaroid; l’unico elemento che le differenzia è infatti il logo della ditta, posto verticalmente a destra sul lato B. la scadenza 30.06.90 appare in totale su 12 carte, cinque delle quali sono rare sia nuove sia usate.

Le successive emissioni 31.12.90 sono 8, senza contare i sottotipi, tra cui 5 per l’Alto Adige. Vi è poi la scadenza 30.06.91 con 4 carte, e la 31.12.91 con 18 tipi diversi, alcuni dei quali a mio parere abbastanza sottoquotati nei cataloghi, come quelli che, presentando la filigrana in rilievo, sono di non facile reperibilità. Con questa scadenza vengono emesse 5 carte per l’Alto Adige, di cui tre addirittura sbagliate in quanto la tariffa notturna è indicata nella legenda come tariffa ordinaria; errore corretto nelle ultime due. Le carte con scadenza 30.06.92 hanno tirature milionarie, dell’ordine della decina di milioni per alcune di esse; di conseguenza la loro reperibilità è molto facile allo stato di usato; se ne conoscono 6 tipi diversi.

Con la scadenza 31.12.92 finisce in pratica la serie poiché questa è l’ultima data a essere stampata per le Fasce italiane; le successive con date 30.06.93 e seguenti saranno realizzate soltanto per l’Alto Adige. Compare per la prima volta sul lato A una novità, costituita dalla scritta aggiuntiva “la carta non è rimborsabile”, e ciò fa sì che tutte le carte con questa validità, per ciascuna delle tre ditte che le producono, abbiano una doppia versione (senza, oppure con la scritta aggiuntiva); i tipi diversi sono perciò 18, senza contare i sottotipi. Vi sono poi altre 6 carte con validità 30.06.93, 31.12.93 e 30.06.94, realizzate come già detto solo per l’Alto Adige.

Si chiude così una serie che per periodo d’uso e per tiratura complessiva può essere paragonata alla serie Siracusana nel campo dei francobolli della Repubblica Italiana; la durata di circa 7 anni e la tiratura di molti milioni di pezzi l’hanno resa diffusissima e conosciutissima sia a livello di utenza che di collezionismo. Comunque rimane impresa molto ardua il mettere assieme una serie completa, sia pure vasta, delle Fasce orarie, in quanto alcuni tipi hanno avuto una tiratura di soli 25.000 pezzi in gran parte dispersi con l’uso (come la famosa Technicard System da 10.000 lire).